ALTRA SERATA DIFFICILE: L’AQUILA SBANCA IL PALACOSCIA

 

San Nilo Grottaferrata - Nuovo Bk Aquilano 66-80
Parziali: 21-16 / 14-20 / 15-29 / 16-15

San Nilo: Chiminello, Permon 14, Villamaina n.e., Ridolfi 18, Reali 13, Mazzocchia, Spinosa 5, Oliva 14, Brenda, Proeitti 2, De Nicola n.e.; Coach: Busti

L’Aquila: Miconi n.e., Caldarelli n.e., Nardecchia M. n.e., Nardecchia N. 3, D’Ambrosio 12, Cicivè 13, Provenzani 19, Antonini 2, Tuccella 12, Cecchi 17, Caridi 2; Coach: D’Addio

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Altro fine settimana da dimenticare per la Serie B del San Nilo, che così come Mercoledì contro la Virtus Roma cede di schianto al rientro dalla pausa lunga, concedendo al Nuovo Bk Aquilano una vittoria larga e ampiamente meritata, almeno per quanto visto nell’arco di tutti i 40’ minuti. Gli abruzzesi, infatti, al di là delle percentuali, sono stati superiori in quasi tutti gli aspetti del gioco, dai rimbalzi (31-41 il finale) fino alla gestione delle palle perse, dove le 18 collezionate dai cryptensi hanno inciso eccome. Nella brutta serata dei nostri ragazzi l’infortunio occorso a Oliva inevitabilmente ha pesato moltissimo (uscito sul finire del primo tempo), ma nel complesso è una sconfitta figlia dello schiaffone rimediato nell’infrasettimanale e nel crollo verticale del terzo quarto, dove più di tutto parla il 15-29 di parziale, difficile da spiegare e da metabolizzare.
E pensare che in avvio non erano neanche dispiaciuti i cryptensi: il ritmo e la convinzione sembrano quelli dei giorni migliori, con un super Oliva (14 in 15’ minuti) a propiziare il 4-0 iniziale. Il problema semmai riguarda la tenuta difensiva, con i nostri ragazzi che faticano ad adeguarsi al pick&roll avversario, concedendo a Civivè e Cecchi gli appoggi - anche troppo semplici - della parità. Ad ogni modo l’attacco cryptense continua a dare discrete garanzie nell’avvio di gara, anche perché contrariamente alle ultime settimane il tiro da 3 punti funziona (triple di Spinosa, Ridolfi e Reali), lasciando al San Nilo il pallino del gioco e la sensazione di aver finalmente aggredito la partita. Sul fronte opposto D’Addio prova girare l’inerzia con il timeout, ma al netto di qualche accelerata estemporanea di Provenzani e Tuccella le redini dell’incontro restano saldamente nella mani dei padroni di casa, che dopo il +5 (15-10) lasciano per strada un paio di buone chance per provare a scappare via, mantenendo comunque 1-2 possessi di vantaggio. Merito di Reali (altra tripla) e di Ridolfi, alla fine dei conti ancora una volta il migliore il maglia in San Nilo (18 e 6 falli subiti). L’Aquila, invece, continua a fare un po’ di fatica in attacco, con il 21-16 della prima sirena che è comunque un mezzo affare, non fosse altro per il 4/8 San Nilo al tiro dalla lunga e lo 0/5 messo assieme da Nardecchia M. e compagni.

Seconda frazione in cui lo spartito cambia radicalmente: gli ospiti, infatti, anche grazie alla zona tolgono ritmo all’attacco dei nostri ragazzi, che non a caso vedono azzerarsi tutto il vantaggio in una manciata di minuti, freddati dalla tripla dall’angolo di Nardecchia N. (21-21). Il San Nilo, però, risponde presente con Oliva (un fattore fino al momento dell’infortunio), e pur non brillando continua a mantenere la testa della gara, anche se rispetto all’avvio la difesa regala sempre meno garanzie, concedendo a L’Aquila canestri tutto sommato facili. D’Ambrosio e Civivè in effetti arrivano al ferro senza eccessivi affanni, e quando l’attacco cryptense si ferma arriva inevitabile il sorpasso (26-27). Busti nel frattempo prova a cambiare difese e assetto, ma il fatturato cryptense continua ad essere insufficiente (attacco a secco per 3’ minuti), con gli ospiti che ne approfittano per allungare nel punteggio, trascinati dal solito Cicivè e da Provenzani, a segno dall’angolo con la tripla del +6 (26-32). A togliere il tappo del canestro una tripla in ritmo di Permon, ma come anticipato in precedenza un’ulteriore tegola è rappresentata dall’infortunio di Oliva, che cadendo sul piede di D’Ambrosio evidenzia una brutta distorsione alla caviglia, ammutolendo di fatto il PalaCoscia. Tuttavia, nonostante percentuali lontane dalla ultime splendide partite (4/14 dal campo), Permon ci regala un po’ di ossigeno dalla lunetta, così come Ridolfi, che sempre dalla linea della carità fissa il 35-36 di metà gara.

Da qui in poi, così come accaduto nell’infrasettimanale, al netto di qualche sporadica eccezione si spegne la luce in casa San Nilo, tanto in attacco quanto soprattutto in difesa, dove emergono limiti di concentrazione abbastanza preoccupanti. In effetti, al di là dei meriti abruzzesi, troppo frequenti le amnesie dei nostri ragazzi, che senza Oliva iniziano a concedere troppo anche a rimbalzo, facilitando così il compito di L’Aquila. A proposito degli ospiti giusto sottolineare la bella fiammata di Cecchi, che con una gran tripla apre una volta per tutte all’allungo degli ospiti (37-41). Del resto, eccezion fatta per un jumper di Permon e un appoggio di Ridolfi, l’attacco del San Nilo resta a secco per 3’ minuti abbondanti, mentre L’Aquila non sbaglia quasi nulla in questo frangente, volando a +13 (41-54) grazie ad un pesantissimo 0-11 di parziale. Sugli scudi Cicivè e uno scatenato Cecchi, che segna 10 dei suoi 17 punti proprio a margine della terza frazione, punendo ogni singola disattenzione commessa dai cryptensi. Busti nel frattempo prova a correre ai ripari con la sospensione, ma l’encefalogramma del San Nilo resta pressoché piatto, anche perché pure i cambi non sortiscono alcun effetto, permettendo a L’Aquila di veleggiare intorno al ventello di vantaggio. In effetti, al di là di un paio di iniziative di Ridolfi i nostri ragazzi continuano a collezionare errori a ripetizione (frazione da 4 perse e 4/19 dal campo), mentre gli ospiti non lasciano nulla al caso, toccando il +18 (44-62) grazie ad un altro mini parziale pesante non tanto nei numeri (3-8) quanto nella diversa intensità messa in campo dalle due squadre. Intanto ci prova ancora Ridolfi a suonare la carica, ma la tripla di Cicivè, oltre ad aggiornare il massimo vantaggio abruzzese sul +19 (46-65), assesta un altro colpo deciso al morale dei nostri, per cui la fiammata di Ridolfi nel finale serve solo a rendere meno il passivo (50-65) a margine di una terza frazione davvero a senso unico (15-29 il parziale).

In vista della volatona finale arriva forse l’unico vero momento di difficoltà di L’Aquila, che forse stacca un po’ troppo presto le mani dal volante, permettendo al San Nilo di pensare quanto meno alla rimonta. Il 9-1 con cui si apre la quarta frazione, infatti, vale un insperato -7 (59-66), che oltre a scaldare il PalaCoscia evidenzia le potenzialità dei nostri ragazzi, capaci in un amen di rimettersi in carreggiata. Merito del solito Ridolfi e di Reali, che con la tripla in punta prova a scrivere un nuovo finale per una partita apparsa già chiusa. I cryptensi, però, al netto dell’1/2 di Permon in lunetta, mancano un paio di buone chance per abbattere il muro dei 3 possessi di svantaggio, alzando definitivamente bandiera bianca dopo l’uno-due di Provenzani e D’Ambrosio, che con 4 punti a testa firmano lo 0-8 che chiude definitivamente i conti. Il -15 (60-75) sul tabellone, in effetti, pesa come un macigno sul morale dei nostri, con il San Nilo che arriva con poche energie e pochissime idee al rettilineo finale, dimostrando pure eccessivo nervosismo (tecnico a Permon ed espulsione di Chiminello). Una rabbia figlia della poca lucidità e della seconda sconfitta consecutiva, probabilmente anche più pesante di quanto non dica il 66-80 finale.
L’Aquila, infatti, pur giocando una buona partita, ha tirato comunque con percentuali normali, mettendo la partita sui binari giusti grazie alla 2-3 in difesa e sfruttando al meglio le difficoltà di adattamento dei nostri sul pick&roll. Per questo e per tanti altri motivi serve ragionare su questo inizio di stagione estremamente deludente, costellato da 2 sole vittorie a fronte di 4 sconfitte, caratterizzate da una tenuta difensiva molto preoccupante (almeno 80 punti subiti). Ovviamente inutile cercare colpevoli, ma è chiaro come serva una netta inversione di tendenza, a prescindere da qualsiasi valutazione legata al valore degli avversari e ad un’infermeria sempre in fermento. Per questo l’obiettivo è già spostato sulla delicata trasferta dell’12/11 a Isernia, match chiave per tanti motivi, a partire da una classifica mai cosi negativa.
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