PARADISO-INFERNO ANDATA E RITORNO: UN GRANDE SAN NILO BATTE LA CARVER

 

Carver Roma - San Nilo Grottaferrata 65-68

Parziali: 23-14 / 24-15 / 10-19 / 8-20
Carver: Di Bello 15, Ciancaglini, Afeltra 9, Benincasa 6, Galli 9, Taurchini, Vitti n.e. Fucek 7, Pagnanelli 16, Tiburzi, Ranucci, Lucarelli 3. All. Tretta
San Nilo: Chiminello 4, Permon 14, Villamaina n.e., Ridolfi 11, Reali 5, Spinosa 4, Oliva 17, Corvo 7, Brenda 4, Proietti 2; Coach: Busti
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Una serata splendidamente imperfetta, una partita prima stregata e poi magica che ci riconsegna una vittoria da mille e una notte. Perché contro la Carver è successo veramente di tutto, con il San Nilo che si riscopre grande nel corso di una ripresa a senso unico, piazzando una piccola grande impresa in rimonta dopo il -19 di inizio terzo quarto. Una vittoria di squadra e da grande squadra, dove in un modo o nell’altro c’è la firma di tutti, da un eroico a capitan Brenda fino a coach Busti, al rientro dopo la squalifica e una volta di più l’uomo delle imprese impossibili.
Come anticipato è successo tutto e il contrario di tutto, con i nostri ragazzi che una volta tanto l’hanno vinta in difesa, stravincendo a rimbalzo (35-50 il finale) e piazzando una ripresa da appena 18 punti subiti. Nei primi 20’ minuti, invece, per larghi tratti si è vista solo una grande Carver, che dopo la tripla a freddo di Permon e qualche errore banale in fase di costruzione prende subito le redini dell’incontro, trovando pure ottime percentuali al tiro. Le triple di Galli e Afeltra, infatti, scavano subito un primo solco, con lo stesso Afeltra che qualche secondo dopo punge anche in penetrazione, doppiando il San Nilo sul 12-6. A proposito dei cryptensi, al di là di un Permon subito caldissimo (tutti suoi i primi 8 punti del San Nilo), polveri bagnate per i ragazzi di Busti, che di buoni tiri ne costruiscono più di qualcuno, sbattendo però  contro i ferri del PalaFonte. Di Bello, invece, di errori ne commette pochissimi in avvio, aggiornando sul +8 (14-6) il massimo vantaggio della Carver grazie ad una penetrazione davvero troppo semplice. A dare un po’ di verve ai nostri ragazzi ci prova allora Oliva (17+10), ma il -4 (16-12) dura appena qualche secondo, con il finale della prima frazione che torna ad essere tutto appannaggio della Carver. Merito del solito Afeltra e di Pagnanelli, che dopo un avvio in sordina comincia a prendere le misure alla difesa cryptense, sigillando il primo quarto sul 23-14. Un -9 reso ancora più amaro dal secondo fallo personale di Oliva, che costringerà PO12 alla panchina per tutto il secondo quarto.

Eppure, almeno nei primissimi minuti, non dispiace affatto il San Nilo del secondo quarto, anche perché Ridolfi (11 con 15 rimbalzi) ci mette poco a sporcare il tabellino, prendendo praticamente subito controllo dei tabelloni. Buono nel frattempo anche l’impatto di Proietti (+11 di plus/minus), che con il suo ingresso in campo ci regala vivacità e un pizzico di freschezza, mettendo una bella firma sul break che vale il -3 (25-22) dopo 13’ giri di lancette. Ad ogni modo continua a restare nelle mani della Carver il pallino del gioco, al di là del punteggio è tutto dei romani il controllo emozionale della gara, anche perché Pagnanelli risponde da campione alla tripla di Spinosa, spegnendo sul nascere le velleità di sorpasso dei nostri ragazzi. In effetti, complice il buon impatto di Corvo (7 in 13’ minuti), il San Nilo sembrava poter rimettere la testa avanti (30-27 dopo 14’ minuti), ma subito dopo aver sognato il paradiso i nostri ragazzi si risvegliano all’inferno, non fosse altro per 6’ minuti semplicemente orrendi. Eloquente a questo proposito il clamoroso 17-2 di parziale che chiude la seconda frazione, illuminata - con la complicità cryptense - dalle folate di una Carver ormai incandescente. A sottolinearlo soprattutto il clamoroso 8/16 dalla lunga con cui i romani chiudono un primo tempo divenuto ormai a senso unico, con il 47-29 di metà gara che molto somiglia ai titoli di coda di un film già visto. Del resto i vari Pagnanelli, Di Bello e Lucarelli vedono uno vasca dal bagno al posto del canestro, mentre i cryptensi perdono misure e fiducia in questo frangente, gettando alle ortiche pure un paio di promettenti transizioni. Il problema, però, resta sopratutto nell’intensità difensiva, con la Carver semplicemente più intensa in campo e leggera nello spirito.

Ad aprire la ripresa una magia di Chiminello in reverse, ma sul ribaltamento di fronte Galli infila un’altra gran tripla, che oltre a valere il -19 (50-31) sembra confermare i temi evidenziati nel corso del primo tempo. Eppure lo sport non è una scienza esatta, al contrario è una materia che in qualche occasione trascende la logica, abbattendo anche le certezze più granitiche. L’attacco della Carver, infatti, si pianta completamente da qui in avanti, con il San Nilo che ne approfitta per recuperare terreno. Una rimonta faticosa e abbozzata a piccoli passi, tanto che la sensazione resta di una partita ancora nelle mani della Carver. Eppure, complice un altro gran canestro di Chiminello, i cryptensi iniziano a rosicchiare qualche punto qua e là, col -12 (50-38) chiuso dal gioco da 3 punti di un super Ridolfi. Sul ribaltamento di fronte, però, la tripla di Di Bello fa malissimo, così come l’appoggio da sotto di Fucek, tanto che per un minuto abbondante il San Nilo torna a far emergere vecchi limite e solite paure, costringendo Busti al minuto di sospensione. Un timeout quasi tutto psicologico, che l’inerzia la gira nuovamente, stavolta definitivamente. Al rientro, infatti, i liberi di Permon e Oliva tolgono il tappo dal canestro, con lo stesso Permon (14 e 3 assist) che poi abbatte il muro della doppia cifra di svantaggio andando a correggere in tap-in l’errore di Proietti (55-46). Un canestro dal peso specifico immenso, anche perché interrompe qualche minuto pieno zeppo d’errori, che in qualche modo avrebbe potuto sedare la voglia di rimonta dei nostri ragazzi. Invece, complice un altro 2/2 in lunetta di Oliva torniamo a -7, con il 55-48 sul tabellone che rimette del tutto in partita anche il nostro pubblico. A chiudere la terza frazione, però, un 2/2 di Pagnanelli, che alla fine dei conti incide meno di quanto sembri.

Il San Nilo, infatti, ormai ci crede per davvero, mentre alla Carver sembra venire il braccetto in questo frangente, anche perché in difesa i nostri ragazzi pungono come poche altre volte in stagione, costringendo i romani a continue palle perse (16 alla fine) e tiri forzati. Al contrario trova energie insperate la truppa di Busti, che proprio nei primi 5’ minuti della quarta frazione completa la più incredibile delle rimonte. Merito di Corvo (gran partita), Brenda (semplicemente eroico) e Reali, che cancella un primo tempo da incubo (0/6 dal campo e 2 perse) con la tripla che vale il -2 (57-55). Il sorpasso, invece, è merito di Oliva, che sempre dai 6,75 piazza una giocata da campione, chiudendo il clamoroso 2-20 di parziale piazzato a cavallo di terza e quarta frazione (57-58 a 5’30 dalla fine). Nel finale, se possibile, la partita diventa ancora più strana, con gli schemi che saltano del tutto, aggiungendo altro pepe su un match tornato clamorosamente in bilico. A proposito di schemi saltano la tripla di Fucek è un autentico Gronchi rosa, ma il San Nilo risponde ancora presente con Ridolfi, impattando a quota 60 dopo un paio di attacchi di nuovo frenetici. Di Bello, intanto, lascia per strada un libero preziosissimo, mentre Brenda è di ghiaccio dalla linea della carità, firmando così un nuovo sorpasso. Sul ribaltamento di fronte è ancora Fucek a muovere il punteggio per la Carver, ma Reali risponde ancora da campione dopo una tripla forzata, regalando a Oliva un pallone solo da appoggiare (63-64). Ad aprire gli ultimi 60” secondi un errore dalla lunga di Lucarelli, mentre Reali dimostra due attributi enormi sul ribaltamento di fronte, risolvendo un attacco non brillantissimo con il jumper del 63-66. Con 44” secondi da giocare la Carver opta per un canestro dentro l’area (penetrazione di Di Bello), provando poi a scommettere sulla difesa ed eventualmente sulle percentuali in lunetta dei cryptensi. La scelta ricade sulla seconda opzione, ma Oliva è semplicemente perfetto, realizzando in un frastuono assordante i liberi che regalano al San Nilo il possesso pieno di distanza (65-68 con 21” sul cronometro). Qui i nostri ragazzi, anche per eccesso di generosità, finiscono per rischiare di buttare alle ortiche una vittoria già in tasca, ma prima Lucarelli e poi Di Bello falliscono le triple del supplementare, regalando ai nostri ragazzi la quarta vittoria stagionale.
Un successo splendido, insperato, che sottolinea il valore di un gruppo di granito, che così come era successo a Cagliari non si è disunito nel momento più difficile, riprendendo una partita che quasi tutti i presenti potevano dare per persa. Busti, invece, ha saputo toccare le corde giuste nella pausa di metà gara, ritrovando nella ripresa una squadra diversa e migliore. Diversa nella voglia di sbucciarsi le ginocchia in difesa e migliore per carattere e capacità di letture. Ovviamente alcuni problemi restano, ma questa può e deve essere la vittoria della svolta, quella attorno cui provare a ricostruire la salvezza. Del resto la classifica resta cortissima (-4 dal 7º posto della Carver e +4 dall’ultimo posto di Mondragone) mentre il campionato è ancora molto lungo, con il mirino già spostato su Sabato 16/12 alle 16.30, quando al PalaCoscia sarà ospite Cagliari. Sarà una sfida durissima, da affrontare la faccia giusta, sperando finalmente nella serata tutta perfetta.
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